Non
ne sono molto convinta ma, se è vero che tutto si riduce alla moda e se anche
i modi di parlare, di vestirsi, di crescere, di avvicinarsi all’altro sesso o
di interagire tramite i social media sono riconducibili a tendenze di massa che
funzionano come conduttori di prima classe, allora mi chiedo dove finisca l’iniziativa
personale, l’indipendenza di pensiero e cominci l’ossessione dell’integrazione
a tutti i costi. Sempre che si tratti di una necessità di integrazione.
Sembra
continuamente di trovarsi di fronte alla situazione “di tutta l’erba un fascio”
e che la tanto discussa globalizzazione, che in molti reclamavano come una necessità,
si sia trasformata in una scomoda omologazione che disturba moltissimi. Qualcuno
aveva dimenticato di fare i conti con il rischio che ci si omologasse pagando
il prezzo della propria unicità. La reazione automatica a questo fastidioso sentimento
di isolamento e anonimia nella massa è quella che voglio definire la sindrome
della Madame Contraria, prendendo a prestito un modo di dire delle mie parti.
Madame
Contraria è quella persona che sbandierando una sofisticatezza di giudizio è
tendenzialmente portata a sostenere e ad appoggiare sempre e comunque il
contrario di quello che trova intorno a sé, dalle opinioni altrui, passando per
le tendenze di massa, sfociando nella totale perdita della capacità di mettersi
in discussione. È una vera e propria sindrome se si pensa che Madame Contraria
non ha nemmeno più l’autonomia di valutare ma sceglie a priori la posizione
opposta.
Ora,
in un’epoca di estrema omologazione in cui le mode, le tendenze e i gusti
nascono e muoiono alla velocità della luce, Madame Contraria è più riconoscibile
che in passato perché alla velocità della luce deve riadattarsi.
Inoltre
non è da trascurare che nella fretta dell’omologazione si è perso per strada il
buon senso di rispettare le singole opinioni altrui e si è affermata una quanto
mai odiosa tendenza ad essere, sempre per moda, anti political-correct, forse
in nome di una modernità a tutti i costi che, dopo mille giri, riconduce sempre
al desiderio di integrarsi e sentirsi il meno diversi possibili. E questo in
fondo perché si ha paura della diversità. Per arrivare a dire che Madame
Contraria oltre a dire sempre il contrario di quello che sostengono gli altri,
tende ad essere anche molto grettamente modernista a tutti i costi,
progressista e grettamente portata ad una sincerità che però fa il gioco della
massa. Ed ecco che se qualcuno sente la necessità di vomitare fuori il
disappunto per un’adolescenza che brucia le tappe, ecco che Madame Contraria
urla che è così che si usa e che il passato aveva altre mode e che si cresce in
base alle mode sostanzialmente. A quel punto una come me si ferma e non discute
perché è inutile discutere con Madame Contraria, è un mulo che superficializza,
ammassa, non distingue, non riflette ma spinge verso la direzione di massa a
dispetto del suo sentirsi Contraria. Ma questo è il rischio di
affidare il proprio cervello alla moda: remare verso il soddisfacimento della
propria unicità e ritrovarsi da capo a fare squadra con chi ti sorride solo se
con cattiveria sei riuscito ad andare contro la corrente buona.
Non
esiste più retorica e quando si tocca il fondo della superficialità, della
faciloneria, l’unico movimento ammissibile è quello in risalita. Ostacolare la
risalita verso livelli in cui cominciare a pensare con la propria testa sia la
norma è fare il gioco di chi ci vuole al servizio di un piano più grande.
Invece di sentirsi coraggiosi ad ammettere la propria modernità convinti così
di sentirsi perfettamente parte del sistema smascherando chi invece trova
ancora lo stomaco di disgustarsi, disgustatevi anche voi a vostra volta e dite
la verità perché se siete i genitori dei figli di domani rischiate di finire
vecchi e delusi, creduloni nei confronti di un sistema che vi voleva in quel
modo e che però in cambio non vi ha dato niente.
p.s.
in base alla statistica, io sarò risultata così political-correct che non mi
meraviglierei vedere spuntare il Madame Contraria della situazione, paladina
della verità scomoda che però, mi dispiace, a me non sta scomoda per niente
perché le verità pre-confezionate mi sono totalmente indifferenti. Cheers
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