Sveglia presto, i denti ancora
serrati in una stretta che addormenta la faccia, il sonno spinge con mani
sudate verso questa mattinata grigia e appesantita da miriadi di goccioline che
lavano la faccia alla realtà.
Opera di Maggie Taylor |
Notte strana questa da cui vengo
fuori come una zombie stanca, notte di coscienza assalita, notte di riflessi in
specchi distorti. La notte è fatta per godersi la carezza vellutata del
silenzio; la notte è fatta per riposare l’orecchio nell’assenza. Non ammettono
violenze le mie notti di pensieri che stridono nella vita che tace.
Non sono mai stata una persona priva
di passioni. Ad essere sincera fino
in fondo, mi sono sempre retta su grandi passioni. Ho sempre creduto che vivere
significasse prendere di petto il mondo come la vela fa con il vento e
viaggiare… Invece a volte mi sono trascinata attraverso percorsi che hanno solo
tracciato solchi che trattengono ciò che rifiuto per me.
Ci sono parole per ogni cosa, come per questa mattina cadente che zoppica
reggendosi sulla mia spalla. Bisogna reinventarsi!
Chi lo ha detto? Ed io mi voglio reinventare lavata delle scorie
dell’ultimo anno. Intanto la luce, che filtra nei prismi acquei di questa
mattina bagnata, arrivano come lame nei miei occhi assonnati. Le mandibole
cominciano a sciogliersi, il caffè a fluire.
Il disordine di parole che scazzottano fra di loro mette ordine intorno
mentre fuori ad ogni parola, aggrappato ad ogni loro sillaba, si sedimenta
l’urlo che si conserva, vistoso in potenza, discreto in presenza.
Fuori di me si fa la storia, si fa l’inganno, crollano
stati, si innalzano idoli, si
bruciano bandiere, mentre io ricamo le parole come centrini che diventano
tappeti sotto i miei stessi passi.
I libri mi guardano dalla scrivania,
ammiccano e come le sirene di Ulisse mi invitano. Che ebbrezza mi darebbe
aprirli e scoprire le loro pagine bianche, immacolate, come arrese
all’impossibilità di farsi maestre!
Non voglio maestri oggi, non voglio
massime che ambiscono a fare da bussole, non voglio giganti del passato e
predicatori del futuro. Voglio scivolare anche io, slegata dalle briglie di
false verità costruite con il sudore della dissimulazione, su questa giornata
inaspettata di pioggia.
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