giovedì 21 febbraio 2013

FRIDA MIO AMOR



Succede che ci si innamori, all’improvviso, senza volerlo, senza programmarlo.
L’amore non è solo l’amore per un uomo, per un genitore, per un figlio. È nel suo statuto essere riconosciuto come un sentimento universale che muove le persone.  L’amore per l’arte, per la vita, per la natura. Tutto ciò riesce a migliorare il modo in cui ci rapportiamo al mondo, a quello che ci circonda. Riesce a renderci più sensibili verso i microcosmi che fanno da corolla alla nostra vita di ogni giorno.
Io mi sono innamorata di una donna che fece dell’amore la spina dorsale della sua esistenza. Una donna che amò la vita con lo stesso trasporto con cui la vita invece non ripagò lei, FRIDA KAHLO.
Frida Kahlo è stata una pittrice, senza mai averlo deciso. Uno spirito unico vissuto sul filo spinoso del male fisico e del tormento artistico.
Quello con Frida è stato un vero e proprio colpo di fulmine. È stato uno di quegli incontri che ti cambia la vita, perché da quel momento in poi cominci a vedere tutto attraverso il riflesso di una consapevolezza maggiore. E questo credo accada perché c’è sempre una verità in fondo alle cose, una verità che viene acquisita nel tempo e che spetta a noi, alla nostra curiosità, scovare e accogliere, e lasciare che ci arricchisca.
Ci sono vite che lasciano nella storia un segno talmente tangibile da non poterlo proprio ignorare. Ci sono vite che hanno avuto un peso così consistente nell’evoluzione dell’uomo da non poter fingere che siano solo passati relegati alla storia. E poi ci sono donne il cui vissuto ha un fascino così ammaliante, che un giorno ne vieni rapita e non te ne liberi più.
Io posso dire cosa Frida sia per me. Non posso dire cosa rappresenti nella Storia. E per me Frida Kahlo è quell’ombra che avanza al ritmo dei monili con cui amava adornarsi e porta nell’arte le forme, i colori e i contenuti di cui l’Arte, soprattutto quella al femminile, necessitava.
 
Frida è la vita che diventa Arte, è la voce che diventa quadro, è la lacrima che scorre su un sorriso distorto. È la femminilità percossa da se stessa. È la colonna che si frantuma e raccoglie i suoi pezzi alla bene e meglio e continua a sorreggersi.  Frida è l’amore che si autodistrugge, è il grande albero sferzato dal vento che affonda le sue radici profonde in un paese amato. È lo strumento attraverso cui si allunga la Storia fatta dai grandi uomini, dal popolo e dagli invisibili.
È l’emblema della donna che rimane piccola nelle sue debolezze, mentre nel frattempo si ingigantisce nelle miniature delle sue descrizioni pittoriche surreali.
Nascosta dietro gonnoni multicolore e pettinature complicatissime, adornata alla maniera tradizionale messicana, Frida è stata  e rimane la modernità, il simbolo della femminilità che si rigenera dalla sua stessa forza. La Rivoluzione.



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