Questo è il titolo di un articolo di Alecia Simmonds
pubblicato sul quotidiano australiano DAILY LIFE.
Mi
ha meravigliata, piacevolmente stupita leggere un articolo, che se da un verso
sembra proporsi come un'analisi dei mutamenti di comportamento sociale della
sfera maschile nel corso dello scorso secolo fino ai giorni nostri, dall'altro
vuole far passare un messaggio che non appare nemmeno troppo tra le righe: cioè
l'idea che l'omofobia sia un prodotto tutto moderno, derivante dalla differente
prospettiva con cui gli uomini si rapportano tra di loro.
L'autrice del pezzo argomenta il suo articolo anche
grazie al libro Picturing Men: A Century Male Relationship in Everyday American Photography dell’autore
John Ibson, un libro fotografico che illustra 144 foto scattate tra il 1850 e
il 1950 a uomini di varie estrazioni sociali, raffigurati in pose che
all’occhio malizioso dell’uomo moderno apparirebbero sessualmente equivocabili,
ma che in realtà non sono nient’altro che la dimostrazione di una diversa
affettività tra uomini.
“Post-1950,
emotional suppression became crucial to the maintenance of patriarchal power.” si legge nell’articolo. Il potere patriarcale, tenuto conto anche della maggiore partecipazione
delle donne alla vita sociale, ha dato fondo a tutta la capacità di inibizione
emotiva allo scopo di rafforzarsi.
Attraverso un’analisi che cerca di
riattraversare le varie fasi dello svilimento dell’affettività maschile, la
Simmonds si chiede se sia solo la preoccupazione tutta moderna di professarsi
NON GAY ad aver incoraggiato la creazione del neologismo “bromance”, termine
usato per amore fraterno, il quale a sua volta legittimerebbe un ritorno ad una
maggiore spontaneità e naturalezza espressiva fra uomini.
Come a dire che trovato il termine,
risolto l’equivoco.
L’omofobia, come sembra emergere da
questo articolo, sarebbe a quanto pare il frutto di una fobia tutta maschile, di
una perduta capacità di relazionarsi con disinvoltura ad individui del proprio
sesso, e una risposta alla minaccia di vedersi privare di un potere che, se
qualcosa l’abbiamo imparata, non si dovrebbe misurare né in base alle
preferenze sessuali, né in base alla presunta (assolutamente infondata)
mollezza derivante da una emotività vissuta liberamente.
Leggi l'articolo originale QUI, dal DAILY LIFE del 14 marzo 2013.
Mi scuso per l'errore nella grafica. Spero di riuscire a risolverlo quanto prima.
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