giovedì 14 marzo 2013

QUANDO PER GLI UOMINI PRENDERSI PER MANO HA SMESSO DI ESSERE OK?

WHEN DID IT STOP BEING OK FOR MEN TO HOLD HANDS?


Questo è il titolo di un articolo di Alecia Simmonds pubblicato sul quotidiano australiano DAILY LIFE.
Mi ha meravigliata, piacevolmente stupita leggere un articolo, che se da un verso sembra proporsi come un'analisi dei mutamenti di comportamento sociale della sfera maschile nel corso dello scorso secolo fino ai giorni nostri, dall'altro vuole far passare un messaggio che non appare nemmeno troppo tra le righe: cioè l'idea che l'omofobia sia un prodotto tutto moderno, derivante dalla differente prospettiva con cui gli uomini si rapportano tra di loro.


L'autrice del pezzo argomenta il suo articolo anche grazie al libro Picturing Men: A Century Male Relationship in Everyday American Photography dell’autore John Ibson, un libro fotografico che illustra 144 foto scattate tra il 1850 e il 1950 a uomini di varie estrazioni sociali, raffigurati in pose che all’occhio malizioso dell’uomo moderno apparirebbero sessualmente equivocabili, ma che in realtà non sono nient’altro che la dimostrazione di una diversa affettività tra uomini.
“Post-1950, emotional suppression became crucial to the maintenance of patriarchal power.” si legge nell’articolo. Il potere patriarcale, tenuto conto anche della maggiore partecipazione delle donne alla vita sociale, ha dato fondo a tutta la capacità di inibizione emotiva allo scopo di rafforzarsi. 
Attraverso un’analisi che cerca di riattraversare le varie fasi dello svilimento dell’affettività maschile, la Simmonds si chiede se sia solo la preoccupazione tutta moderna di professarsi NON GAY ad aver incoraggiato la creazione del neologismo “bromance”, termine usato per amore fraterno, il quale a sua volta legittimerebbe un ritorno ad una maggiore spontaneità e naturalezza espressiva fra uomini.
Come a dire che trovato il termine, risolto l’equivoco.


L’omofobia, come sembra emergere da questo articolo, sarebbe a quanto pare il frutto di una fobia tutta maschile, di una perduta capacità di relazionarsi con disinvoltura ad individui del proprio sesso, e una risposta alla minaccia di vedersi privare di un potere che, se qualcosa l’abbiamo imparata, non si dovrebbe misurare né in base alle preferenze sessuali, né in base alla presunta (assolutamente infondata) mollezza derivante da una emotività vissuta liberamente.

Leggi l'articolo originale QUI, dal DAILY LIFE del 14 marzo 2013.

1 commento:

  1. La mia vita a balze14 marzo 2013 alle ore 15:20

    Mi scuso per l'errore nella grafica. Spero di riuscire a risolverlo quanto prima.

    RispondiElimina