Il
23 marzo 1900 nasceva il sociologo e psicanalista tedesco Erich Fromm.
Il suo contributo alla sociologia viene
collocato nell'ambito dell'Umanesimo Normativo. Questa posizione
si basa sul presupposto che:
1.
esiste una natura umana universale
2.
la specie uomo si può
definire oltre che in termini fisici anche in termini psichici;
3.
è possibile rilevare scientificamente
e descrivere in termini positivi questa natura;
Nelle intenzioni di Fromm, lo scopo della scienza
dell'uomo sarebbe quello di giungere ad elaborare questa definizione
di essere umano. Tra le conclusioni eterodosse rispetto alla
dottrina freudiana, si evidenzia la tesi espressa e sostenuta in Psicoanalisi
della società contemporanea, secondo la quale una intera società può
essere malata.
Mentre
Freud ha a lungo cercato l’origine dei traumi che rendono la vita delle persone
una serie continua di eventi dolorosi rivolgendosi all’analisi dell’infanzia
prima, della storia dell’umanità dopo per rintracciare antichi e ripetitivi
eventi traumatici, Fromm invece pone l'accento
sul ruolo che l'ambiente può
giocare all'interno dello sviluppo della malattia psichica individuale, ovvero:
come una società malata possa condizionare e portare alla malattia individui
che nascono sani.
Il
culmine della filosofia politica e sociale di Fromm si trova nel suo
libro "La società sana", pubblicato nel 1955. In esso Fromm poneva argomenti a
favore di un socialismo democratico, di stampo umanista.
Partendo in primo luogo dai primi lavori di Karl Marx, egli poneva l'enfasi
sull'ideale della libertà
personale, mancante nei paesi del socialismo
reale, giudicati essere come una forma di capitalismo
di stato lontani dall'ideale marxista di
libertà. Egli vedeva tanto in Occidente, quanto nell'Europa Orientale all'opera
delle strutture sociali disumanizzanti, dominate dagli apparati burocratici, con il risultato di un
universale fenomeno sociale di alienazione.
Egli divenne quindi uno dei fondatori del movimento del Socialismo Umanista, promuovendo la
conoscenza dei primi lavori di Marx e del suo messaggio umanista presso il
pubblico negli USA ed in Europa
occidentale. All'inizio degli anni
sessanta, Erich Fromm pubblica due libri sul pensiero di Marx, a suo parere
profondamente travisato dalle università in Occidente e dagli apparati statali
in Europa Orientale: "Il concetto di Uomo in Marx" e "Oltre
le catene dell'illusione: il mio incontro con Marx e Freud". In questa
ultima opera egli dimostra la profonda affinità fra la visione di Marx e quella
di Freud sulla natura umana ed il carattere disumanizzante della società
capitalista.
Per alcuni anni Fromm fu politicamente molto attivo negli Stati
Uniti. Si iscrisse al Partito
Socialista Americano a metà degli anni cinquanta e diede il suo contributo per
contrastare il fenomeno del maccartismo di quegli anni. A questo periodo
risale infatti (1961) l'articolo "Potrà l'uomo prevalere? Un'indagine
sui fatti e le finzioni della politica estera."
Uno dei maggiori interessi politici di Fromm era rivolto al movimento pacifista internazionale, e nella lotta contro
gli armamenti nucleari ed il coinvolgimento statunitense
nella guerra in Vietnam. Nel 1968 diede
il suo sostegno alla campagna per la nomina presidenziale dell'allora senatore democratico Eugene McCarthy. In seguito alla
sconfitta di Eugene McCarthy, Fromm divenne sempre meno attivo sulla scena politica statunitense. Tuttavia nel 1974, pubblica un articolo dal titolo
"Commenti sulla politica di distensione", in occasione di un'audizione presso la Commissione Affari
Internazionali del Senato statunitense.
Fromm distingue tra istinti e pulsioni.
I primi legati al mondo animale e che creano dei comportamenti fissati
organicamente; i secondi (bisogni fisiologici) invece tipici dell'uomo come la
sessualità, la fame, la sete. Identifica poi gli otto bisogni psicologici
basilari:
·
relazione
·
trascendenza
·
radicamento
·
identità
·
orientamento
·
stimolo
·
unità
·
realizzazione
Per Fromm la personalità è
la totalità delle qualità psichiche ereditarie ed acquisite; le caratteristiche
di un individuo. Per Fromm esiste un processo di adattamento dell'uomo
che è un compromesso tra i bisogni interni e le richieste esterne. Il carattere dell'uomo
invece è inteso come la forma in cui l'energia dell'uomo è canalizzata.
Il processo di formazione ha
due dimensioni
·
sociale
·
individuale
L'uomo instaura relazioni positive con
il mondo attraverso:
·
assimilazione (assorbimento
dell'ambiente)
·
socializzazione (tensione verso un TU)
La socializzazione può essere turbata
da 4 atteggiamenti che Fromm identifica con: masochismo, sadismo,
distruttività, conformismo.
Il rapporto con il mondo è produttivo
mediante la ragione e l'amore.
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