Deve essere perché sono donna o perché ho 30 anni. Sono combattuta fra due soluzioni: o ho cominciato a farci caso con sempre maggiore frequenza oppure il numero di nascite è aumentato negli ultimi due anni.
Non è strano, nemmeno precoce che io abbia un senso
di maternità tanto invadente come in realtà è.
Di solito si manifesta invitando amiche e conoscenti a fare bimbi che loro
dovranno portare in pancia e loro dovranno crescere. Saranno loro a svegliarsi
in piena notte e sempre loro a camminare su e giù passando il pargolo da un
braccio all’altro con tanta automaticità da diventare brave anche a schiacciare
un pisolino in piedi, appoggiate allo stipite della porta.
Non ho dovuto essere troppo insistente, perché sembra
che tutti abbiano trovato il modo di essere mamme alla faccia della crisi. Non c’è
migliore notizia per me che disprezzo coloro che abbattono il concetto stesso
di famiglia a forza di statistiche e scontrini della spesa. Ma non posso
evitare di notare come ci sia stato un vero e proprio boom di nascite, intorno
a me.
Alla mia età comincio a chiedermi anche io se sia
davvero così meravigliosa la gioia di mettere al mondo un esserino che in
qualche modo ti somiglia e deve essere perché comincio a realizzare che le
fantasie sono sempre più ottimiste della realtà.
Scorrendo con disattenzione la mia bacheca di facebook
non sarà difficile notare come le gioie della maternità facciano da padrone. Ecografie, piedini, carillon, dichiarazioni d’amore
genitoriale. E trovo che tutto sia sfacciatamente incredibile agli occhi di una
come me che per reazione riesce solo a chiedersi: tutte insieme?
Se con sincera felicità partecipo alla gioia di molte
amiche che stanno cominciando a gustare la soddisfazione di essere mamma, con
assoluta incredulità mi domando se si sia cominciato a spegnere la tv più spesso
perché stanchi delle solite pagliacciate da prima serata e ci si sia dedicati
con maggiore assiduità ad attività più aerobiche!
Amiche mamme, solo una donna che sia diventata mamma
può probabilmente ammettere e trovare del tutto naturale la melassa delle
proprie predisposizioni che dal proprio bimbo, per entusiasmo puro, si emanano verso
il mondo intero. Lo capisco, almeno ci provo. Lo capirò meglio quando e se un
giorno anche io fisserò per un’ora intera il mio ombelico in attesa che si
muova. Per adesso scorro in fretta la mia bacheca di facebook perché diciamocelo,
le neo-mamme hanno un sorriso beffardo. Sono più forti trincerate dietro la
loro inespugnabile felicità!
E per adesso, più che chiedermi quanto sia migliore
il mondo visto dagli occhi di una mamma, mi limito a sorridere a chi mi ha
sentito con insistenza dire “fai un figlio, è il tuo momento!” e ad ammettere
che grazie a loro, fra meno di vent’anni, ci sarà una nuova generazione di
adolescenti liberi dalla necessità di spegnere la tv per risollevare il tenore
della serata. Si spera!
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