domenica 4 agosto 2013

Siamo alla frutta. Rigurgito politico.

Di cosa mi meraviglio?
Siamo alla solita tarantella o all’ennesimo rasentare l’assurdità?
Le parole non hanno più peso e l’Italia sventola come una bandiera al caldo di un’estate torrida cercando sollievo in brezze dal mare, giochi in spiaggia e ombrellone in prima fila.

Di cosa mi meraviglio io che 20 anni fa ne avevo 10 e che ricordo bene il faccione ancora giovane ma già sormontato da una capoccia pelata ( a cui ha rimediato con prontezza subito dopo) di quello che mi sono abituata a considerare il pagliaccio della politica italiana, quando infestava con sorrisi smaglianti, ancora quasi spontanei, la televisione italiana.
Ho vissuto tutto l’iter che lo ha portato fin qui a tatuarsi in faccia una smorfia da puffo diabolico mentre sbraccia e urla “sono un innocente, sono una vittima”.
E allora mi chiedo se ci sia ancora una briciola di buon senso in chi ogni giorno in Italia accende la tv e assiste allo spettacolo pietoso di un paese che si lascia offendere, ingannare e circuire da chi ha solo più voce e un conto in banca più corposo. O forse l’attenzione dura l’attimo della notizia e dopo si resetta per passare a considerare la possibilità di partire un po’ prima il giorno dopo per trovare il posto migliore in spiaggia.
E mentre l’Italia è letteralmente arsa da tutti questi cicloni, anticicloni dai nomi improbabili, Bondi in un impeto di audacia parla di guerra civile. Letta si indispettisce e richiama all’ordine, ma intanto le parole sono state pronunciate. La mitizzazione e la martirizzazione del perseguitato sono alle prese con il loro pezzo migliore: lo spettacolo dell’indignazione per l’estrema ingiustizia perpetrata dalla giustizia complottista italiana.
Non c’è più peso né sostanza. Le parole volano via leggere e le si pronuncia con lo stesso istinto di quando si starnutisce.
E adesso il partito delle libertà (violate), ex alleanza nazionale, futuro forza italia si esibisce in un Pity Pride dalle connotazioni incerte (degne di nota sono le iniziative della Santanchè) perché probabilmente manifestare ha cominciato a fare rima con sparlare, impietosire, delirare.
Sono state promulgate tante leggi inutili. Si parla tanto di riforme. Abroghiamo la legge Basaglia e ristabiliamo i manicomi per politici politicanti perseguitati che abbiano il loro spazio per giocare agli irresponsabili, creare il loro paese di fantasia, manifestare all’ombra dei loro vaneggiamenti.


Quando si dice che siamo alla frutta! Abbiamo consumato anche il dolce. Ora non ci resta che l’amaro da mandare giù.

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