domenica 14 luglio 2013

Se guardo indietro

Un amico oggi, colpendo perfettamente nel segno, senza saperlo, ha solleticato le corde del ricordo.
Ed ecco che mi ritrovo qui, a 22.000 km da casa a pensare a quando vivevo ancora nella mia città, la stessa città da cui volevo scappare quando ero al liceo, che sentivo stretta, ma la stessa che ho imparato ad amare di nuovo di un amore incondizionato quando mi ha riaccolta piena di prospettive.

Purtroppo non tutte le cose vanno come si pensava stessero andando e, anche se tutto mi ha portato qui dove sono ora, le emozioni non passano. Come fulmini veloci, come scosse elettriche nella schiena riaffiorano parole, sensazioni, anche le risate di un attimo, una felicità condivisa.
Ho lasciato la mia città odiandola due volte, ma la seconda è stata di gran lunga la peggiore perché da quel momento ogni volta che ci torno non è più la stessa cosa. Si è trasformata come nella città dei ricordi passati e ogni luogo mi riporta alla mente qualcosa. Tutto è cambiato, ognuno ha preso la sua strada e non riesco più a sentire quello stesso brulicare che avvertivo prima. Forse io ne sono fuori e non posso più sentirmi parte, o forse va semplicemente così.

Ho lasciato la mia città maledicendola, detestandola con una tale rabbia che ha necessitato di tempo per scemare. Pensavo di non tornarci mai più, ma ci sono tornata dopo 2 anni, 2 anni in cui l’ho vista solo un paio di volte. E probabilmente mi è servito, mi ha come disintossicata dalla rabbia, dalla delusione, dagli errori e dal fallimento.
La mia città è i posti che ho consumato quando ci vivevo, le persone con cui l’ho vissuta, gli amici di sempre, le speranze di vederla un giorno più simile a come la immaginavamo nelle nostre teste. E quelle emozioni non vanno via insieme alla rabbia, per fortuna. E chi ho perso per strada non ha lasciato il suo posto nei ricordi, perché quelli non li si tira via nemmeno con gli anni e la distanza.
Si cresce, si fanno scelte, ci si allontana, ci si odia e ci si perdona ma le parole restano una volta dette. Ed io continuerò a ricordare certi momenti come quelli più sereni che abbia mai vissuto, perché solo in quei momenti mi sono sorpresa a pensare che sarebbe potuto rimanere tutto come era e sarei stata felicissima.

Puoi buttare il passato alle spalle ma non riuscirai mai a cancellarlo. Si cambia, si archivia ma non tutto va perso. 


"La mia città, senza pietà, la mia città
ma come è dolce certe sere
a volte no, senza pietà
mi chiude in una stanza mi fa sentire solo"

(Luca Carboni - La mia città)


Nessun commento:

Posta un commento